Sensore ben esposto all’aria per un’elevata velocità di misura (che dipende da quanto il sensore è investito dalla ventilazione).

Ma se il sensore è ben esposto all’aria, inevitabilmente lo sarà anche alla radiazione solare e dunque le misure risulteranno inaccurate ogni qualvolta il dispositivo sarà esposto al sole.

Se, viceversa, il dispositivo è ben schermato dalla radiazione solare, il flusso d’aria che raggiunge i sensori sarà drasticamente ridotto e con esso la velocità di misura, parametro fondamentale nelle misure in mobilità, dove è tutt’altro che raro imbattersi in variazioni di temperatura di svariati gradi in poche centinaia di metri (abbiamo misurato fino a 15° C in meno di 300 m).

“An ideal radiation shield would block all solar radiation; however, this is currently impossible because openings are necessary to allow airflow through the shield”.

Inoltre, un’efficace struttura schermante ha inevitabilmente dimensioni tali da far venire meno il requisito della portabilità, anch’esso fondamentale per uno strumento da installare esternamente ai veicoli.


È questo il conflitto di requisiti che, con l’approccio tradizionale, rende assai complicato effettuare valide misure in mobilità della temperatura dell’aria.

Il dispositivo MeteoTracker lo risolve con un sistema brevettato (Radiation Error Correction System, RECS), in cui la radiazione solare non viene contrastata ma gestita, eliminando così la necessità di schermare il sensore.

Con la tecnologia MeteoTracker, dunque, i sensori restano pienamente esposti alla ventilazione indotta dal movimento, con il risultato di avere misure estremamente veloci e dunque in grado di seguire fedelmente anche i più marcati ratei di variazione termica che si possono incontrare in mobilità.

C’è infatti da dire che pur trattandosi della stessa grandezza fisica (temperatura dell’aria), essa assume caratteristiche molto diverse quando si passa da misure statiche (stazioni fisse) a misure dinamiche: non più un parametro che varia lentamente nel tempo bensì una grandezza che in pochi secondi (ossia su distanze molto brevi) può subire oscillazioni anche di oltre 10° C.
La velocità di misura (la capacità dello strumento di seguire anche le più rapide variazioni della grandezza misurata) in mobilità diventa dunque un requisito fondamentale per non incorrere in dati di scarsa qualità, se non totalmente errati.

Nella tabella sotto sono riportati i risultati di un test da noi effettuato in condizioni di marcata inversione termica. Il termometro dell’auto ha misurato valori completamente errati, un prototipo non dotato del sistema RECS ha ugualmente fornito dati fortemente inaccurati. Col sistema RECS la variazione misurata è stata di ben 10.2° C in circa 400 m di distanza.

La tecnologia MeteoTracker risolve anche un altro problema che emergerebbe in mobilità con dispositivi privi del sistema RECS, ossia il fatto che in presenza di irraggiamento solare la temperatura riportata dal sistema di misura avrebbe una forte dipendenza dalla velocità del veicolo: al diminuire della velocità la temperatura riportata dai sensori salirebbe, all’aumentare diminuirebbe, introducendo così un ulteriore, pesante fattore di inaccuratezza.

minore velocità = minore ventilazione → maggiore l’errore dovuto all’esposizione solare

Entrando più nel tecnico, il RECS realizza un sistema c.d. contro-reazionato dual-sensor (monta due sensori di temperatura) differenziale, per cui al diminuire della velocità aumenta la differenza nei valori di temperatura riportati dai due sensori e dunque si incrementa anche il fattore correttivo, che mantiene il valore misurato allineato a quello effettivo dell’aria a prescindere dalla velocità del mezzo.


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